Zerocalcare. Dopo il botto - Fabbrica del Vapore, Via Giulio Cesare Procaccini, 4 Milano
Mostra
in corso dal 17 dicembre al 23 aprile 2023
Zerocalcare (Michele Rech), classe 1983, fumettista italiano tra le figure più interessanti, complesse e di denuncia della scena culturale contemporanea – dopo il grande successo riscosso con l’omonima serie Tv – sarà protagonista di una grande mostra personale.
Comunicato stampa della mostra Zerocalcare. Dopo il botto
La mostra Zerocalcare. Dopo il botto è ideata da Silvia Barbagallo, prodotta da Arthemisia e
organizzata da Minimondi Eventi e Arthemisia in collaborazione con Piuma, promossa dal
Comune di Milano-Cultura negli spazi di Fabbrica del Vapore ed è curata da Giulia Ferracci.
La frammentazione sociale all'indomani della pandemia; l'accrescimento delle paure all'epoca di
una crisi globale e di un conflitto nel cuore dell'Europa; il forzato isolamento e la solitudine che
hanno inevitabilmente generato disgregazione e causato la perdita di contatto con la realtà; la
politica e le resistenze.
Attraverso oltre 500 tavole originali, video, bozzetti, illustrazioni e un’opera site specific,
questi sono solamente alcuni dei temi al centro di questa importante esposizione milanese.
“Il meteorite non sta cadendo. È caduto. – dichiara Zerocalcare - Il covid ci ha dato la possibilità di
ripensare la società, di tiare fuori uno spirito diverso, più attento agli altri e alla collettività ma non è
accaduto. La mostra riflette anche su questo, guardando i lavori che sono stati realizzati a servizio
delle lotte e delle vertenze collettive degli ultimi 20 anni fino ad oggi, si può scorgere un pezzo -
parziale ma significativo- di quelle tensioni che attraversano le strade di questo paese.”
“Dopo quattro anni, vari nuovi libri, una serie televisiva di successo torna a Milano una nuova
grande mostra di Zerocalcare – spiega Silvia Barbagallo - che come sempre ci porta ad alzare lo
sguardo e a riconoscere tutta quella rete di rivolta, di speranza che non si spegne e che vale la
pena di riconoscere e tenere viva”.
"Il talento critico e artistico di Zerocalcare si esprime con il linguaggio immediato e diretto del
fumetto e del cartone animato, che sono una vera e propria arte in grado di rappresentare un
affresco estremamente efficace della società contemporanea - afferma l'Assessore alla Cultura
Tommaso Sacchi -. Zerocalcare ha infatti dato vita a un eroe quotidiano, vittima delle relazioni
sempre più difficili che legano il singolo alle dinamiche collettive della società. Un eroe nel quale si
riconoscono giovani e meno giovani, e in particolare tutti coloro che, di fronte a una realtà a volte
drammatica, a volte difficile, a volte solamente assurda, attivano la loro capacità di resistenza
umana e civile grazie all'intelligenza e all'ironia. Questa mostra è per loro".
ZEROCALCARE Dopo il botto è una mostra che accoglie in sé due anime, faccia delle stessa
medaglia: da un lato i suoi protagonisti, ciascuno emblema di un portato simbolico esistenziale e
collettivo di valori legati alla sopravvivenza della propria pelle in un contesto ormai sempre più
difficile da vivere; dall’altra ricorda al visitatore che ancora è possibile fare “un pezzo di strada
insieme” a chi ha gli stessi obiettivi, nutrire una passione collettiva connessa all’ideale di resistenza
politica, ai grandi temi dell’uomo comune di fronte alle prove della vita.
Se, infatti, il frantumarsi di una comunità - come raccontato dall’autore in Macerie prime (2017) e
Macerie prime sei mesi dopo (2018) - è una reazione di sopravvivenza legata alla condizione di
incertezza che si vive, per Zerocalcare la vera soluzione passa attraverso un’azione collettiva che
ogni giorno viene messa in campo.
Sin da subito, l’allestimento di mostra proietta il visitatore all’interno di una città
immaginifica e post-apocalittica dove, al centro della scena, è posta una strada circondata da
palazzi disegnati dall’autore.
Le facciate degli edifici colpiti da un cataclisma planetario portano inevitabilmente a una riflessione
su quanto le nostre vite private e il nostro contribuito nella dimensione collettiva siano cambiate a
seguito della pandemia: dietro le porte tombate delle case s'intravedono gli occhi di chi cerca
fughe di sopravvivenza e tentacoli di animali mostruosi tentano il largo.
A partire da questo scenario, tra teche espositive contenenti alcune delle tavole realizzate
dall’autore durante i mesi del lockdown, si snodano le varie sezioni che articolano la mostra
seguendo i temi più cari a Zerocalcare: dalle forme di resistenza incarnate dal popolo curdo, ai
lavoratori che protestano per condizioni di vita più dignitose; dal ruolo delle donne alle molte altre
battaglie condotte da gente comune come espressione di quotidiana resistenza.
Questi uomini e gli storici protagonisti zerocalcareschi - dal Cinghiale, al Secco, a Lady Cocca –
sono gli abitanti di questa città apparentemente disastrata ma che, invece, mantiene fuochi di
vitale resistenza, emblematicamente rappresentata da una fiammella sorretta da alcuni di loro che,
come un'apparizione, si stagliano lungo il percorso.
L'esposizione si sviluppa poi nelle due aree retrostanti gli edifici, pensate come due differenti
“mondi”, quello interno e quello esterno all’autore.
Se, infatti, da una parte trovano spazio i contenuti riferiti alle relazioni e alle ingiustizie sociali -
Strati (L’Essenziale n. 15, 2022), La memoria è un ingranaggio collettivo (La nostra storia alla
sbarra, 2004) e tavole come La Rabbia (2016) tratte dal mondo punk da cui proviene l’autore e che
corrisponde alla sua tribù d’appartenenza -, dall’altra si accede al mondo biografico, alla vita
interiore di Zerocalcare, a quella di tutti i giorni dove le angosce e le paure dell’artista raccontano in
realtà la vita di tanti di noi, con il filo dell'ironia a legare tutta la sua produzione.
Chiudono il percorso i Santi protettori, ritratti su tela e foglie d’oro provenienti dall’immaginario
mitico dell’autore che rappresentano i tipici personaggi del suo repertorio, alcuni famosi, altri meno
noti: dal T-rex a Lady Cocca del Robin Hood, dal mitico cantante dei Nirvana, Kurt Cobain
all’anarchico italiano Gaetano Bresci, fino alla coraggiosa difensora dei diritti umani Nasrin e al
‘Secco’, storico amico di Rech.
I santi hanno un ruolo simbolico all’interno del percorso espositivo sia come segno di protezione
che come combattenti contro l’inequità e l’ingiustizia del nostro presente. Icone centrali per la
nostra contemporaneità che raccontano, in maniera scanzonata, che i santi e gli eroi di oggi non
sono solo quelli che sacrificano la propria vita con gesta memorabili ma sono - anche e soprattutto
- quelli che combattono quotidianamente per avere un posto nel mondo.
Il catalogo della mostra è edito da Bao Publishing, in continuità con la pubblicazione di tutti i libri
Zerocalcare in Italia.
La mostra vede come media partner Urban Vision.
Orari: da lunedì a venerdì dalle 9.30 alle 19.30,
Sabato e domenica dalle 9.30 alle 20.30. Ultimo ingresso 60 minuti prima dell’orario di chiusura.
Biglietti:
intero € 15,50.
Telefono: +39.02.5003391
Sito Web: Fabbirca del Vapore |